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"la vita non si misura in anni, ma col numero degli attimi che ti lasciano senza respiro..."

Frase trovata nel diario di un bivacco

CASSO: "TROI DE SANT'ANTONI"

Landre de L'Acqua

NOTA
L'idea di seguire questo percorso è nata sfogliando il numero "primavera-estate 2011" della rivista "Le Alpi venete", del CAI. Alla pagina 73, c'è una relazione dettagliata dell'escursione.

AVVICINAMENTO IN AUTO
Da Longarone si seguono le indicazioni per la Diga del Vajont, oltrepassata la quale occorre girare a sinistra per Casso. Si può parcheggiare all’entrata del paese in appositi spazi (m 964).

ESCURSIONE A PIEDI
Dal parcheggio ci inoltriamo nei vicoli di Casso in direzione ovest e presto troviamo le tabelle che indicano il nostro percorso, vale a dire il “Troi de Sant’Antoni” col n.380. Oltrepassiamo la chiesa e il piccolo cimitero e ci immettiamo nella mulattiera che passando a sud dell’ultima casa diroccata del paese (adiacente ad essa un tempietto interessante per la sua architettura) inizia a perdere quota dolcemente offrendo una panoramica vista sulla diga e sul Monte Toc. Impressionante la ferita lasciata su quest’ultimo dall’enorme frana che il 9 ottobre del 1963, precipitando nell’invaso, causò la gigantesca ondata di acqua e fango che spazzò via Longarone provocando la morte di quasi 2000 persone. Gli abitanti di Casso, in quell’occasione, si salvarono perché le case si trovavano a circa 250 metri sopra il livello del lago. Ma procediamo nella descrizione dell’itinerario. Ad un bivio (m 920, 25’), lasciamo sulla sinistra il n.380, che scende alla diga, e iniziamo a percorrere un tratto di sentiero indicato col n.395A. Perdiamo ancora un po’ di quota e per ottima traccia giungiamo al Tempietto di Sant’Antonio (m 817, 45’). Le vecchie impalcature di legno, presenti sia all’esterno che all’interno della struttura, fanno pensare a un tentativo di restauro iniziato molti anni fa e mai terminato. Un vero peccato perché gli affreschi alle pareti e sulla cupola, comunque visibili, meriterebbero un po’ più di attenzione. Poco più avanti, nel punto più basso del nostro percorso (m 780, 55’), troviamo la deviazione per scendere a Codissago, che ignoriamo. Da questo momento il sentiero n.395A si restringe e si comincia a guadagnare quota. Oltrepassiamo un ghiaione e un tratto di sentiero protetto a valle da un corrimano di legno e perveniamo alla località Sedesella (m 900, 1h 10’), caratterizzata dalla presenza di tre casere site a poca distanza l’una dall’altra. La pri-ma e la seconda sono separate da un bel bosco di noccioli che si attraversa in pochi minuti. Giunti alla terza casera, ci manteniamo sul bordo ovest della radura e procediamo in piano inoltrandoci nel bosco dove la trac-cia torna di nuovo ad essere evidente. 
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 Siamo al Landre de l’Acqua (m 930, 1h 45’). La costruzione è in ottimo stato e presenta nella porta d’ingresso e alle finestre robusti montanti e architravi monolitici, mentre all’interno una vecchia credenza raccoglie alcune misere cose insieme ai resti lasciati da qualcuno che qui ha bivaccato. Appena oltre la vasca con l’acqua troviamo un bivio con l’indicazione a destra, quasi illeggibile, per la Casera Brighella e una tabella più nuova che richiama il n.395A. Andiamo dunque a destra in ripida salita e quando il sentiero, giunto a un pianoro, sembra perdersi nel bosco, teniamo la destra, in salita, e in breve raggiungiamo la Casera anzidetta (m 970, 2h). La costruzione, ormai invasa dalla vegetazione, è interessante oltre che per le sue di-mensioni, per il tetto formato da grandi lastre di pietra sostenute da travi di legno riunite a formare rudimentali capriate. 
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Una successiva tabella indica che ora siamo sul sentiero n.395. In rapida successione e sempre con qualche problema di orientamento, transitiamo per le località “I Tac” (m 1100, 2h 45’), “I Pont” (m1150, 2h 55’), “Pian Malattia” (m 1200, 3h 05’) per giungere al Pian dei Sass, punto più alto del nostro percorso (m 1225, 3h 20’). Qui invertiamo la marcia seguendo verso sud il n.394, inizialmente completamente invaso dall’erba, che in falsopiano ci conduce alle Cave di Cepe (m 1192, 3h 55’). Il luogo si caratterizza per la presenza di una costruzione diroccata e di due sylos, a testimonianza dell’antica attività estrattiva di materiali che poi venivano forniti al sottostante cementificio di Castellavazzo. Il luogo, magnifica terrazza panoramica sul Bosconero e sulla vallata del Piave, si presta a una lunga sosta per pranzare al sacco. Durante la mezz’ora di pausa, abbiamo goduto della simpatica compagnia di tre femmine di stambecco che, per tutto il tempo, hanno controllato le nostre mosse dal tetto dell’edificio, a non più di sei metri da noi. Riprendiamo il cammino e, in breve, siamo al punto di partenza (m 964, 5h).

Principali motivi di interesse: Casso con gli stretti vicoli e le sue caratteristiche case di pietra; l’antico “Troi de Sant’Antoni” col tempietto affrescato internamente dedicato a S. Antonio; il panorama sulla diga del Vajont e sulla frana del monte Toc; il panorama sul Bosconero; il Landre de l’Acqua con la sua casera addossata alla roccia; le tre casere della loc. Sedesella; le Casere Brighella e Dogarei, quest’ultima con bivacco; i tratti di sentiero a ridosso di rocce strapiombanti; i manufatti diroccati delle Cave di Cepe.

Dislivello Sal / Dis: m 450
Difficoltà: EE
Lunghezza: km 9
Tempo: 5h (soste incluse)
Carta: Tabacco n.021, 1:25000


Foto scattate il 30 luglio 2011

Cappella all'uscita di Casso, lungo il "Troi de Sant'Antoni"

"Troi de Sant'Antoni"

Tempietto di S. Antonio

Sedesella: prima casera


Sedesella: seconda casera

Sedesella: terza casera

Landre de l'Acqua

Landre de l'Acqua. A sinistra la piccola sorgente

Casera Brighella col suo tetto di lastre di pietra

Casera Dogarei, con bivacco aperto agli escursionisti

Interno del bivacco annesso alla Casera Dogarei

Edificio in rovina, presso le Cave di Cepe

Panorama dalle Cave di Cepe verso Bosconero e Sfornioi


Sylos presso le Cave di Cepe


Tre femmine di stambecco controllano
dall'alto il nostro pranzo al sacco


La curiosità degli stambecchi si protrae per tutta
la durata della nostra sosta (mezz'ora)


...in alto, a non più di otto metri da noi


Rientro a Casso col sentiero n.394


Per le viuzze di Casso


Per le viuzze di Casso

Indicazioni per un simpatico negozietto dove si possono
acquistare, fra le altre cose, buonissimi formaggi

Particolari di Casso

Alcuni colori dell'escursione







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