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"la vita non si misura in anni, ma col numero degli attimi che ti lasciano senza respiro..."

Frase trovata nel diario di un bivacco

RIFUGIO TITA BARBA, ALTA VAL DI TORO


NOTA: L'idea di fare questa escursione è nata visitando il sito "LeMontagne", dove fra le gite del 2007 è inclusa la presente con lo stesso itinerario. Ringrazio, quindi, l'amministratore di quel sito per i preziosi suggerimenti.

AVVICINAMENTO IN AUTO
Da Domegge si cala verso il lago e si seguono le indicazioni per i Rifugi Padova e Cercenà. Oltrepassato il ponte sul lago di un centinaio di metri, si gira a destra per una stretta e ripida strada asfaltata che in 5 Km conduce ad Antarigole (m 1100, tabelle), località di partenza, dove si può parcheggiare. Questo punto si trova circa 1,5 km oltre la deviazione per il Rif. Cercenà.

ESCURSIONE A PIEDI
Dal parcheggio si seguono per una decina di minuti le indicazioni per il Rif. Tita Barba e Casera Vedorcia Ad un bivio, abbandoniamo il sentiero davanti a noi, che sarà quello del rientro, e andiamo a destra per una stradina seguendo le indicazioni per Coliniei e Tamarì. La traccia, assistita da bolli rossi, presto s’impenna e procede ripida nel bosco fino a un crinale (m 1320, 30’) dal quale scende per poi procedere in falsopiano per qualche minuto fino ad attraversare il greto senz’acqua del Diou della Sega. Qui seguiamo una tabella gialla con l’indicazione Vallesella e iniziamo un tratto in leggera discesa che ci fa perdere qualche metro di quota prima di confluire sul segnavia CAI n°343, in località Coliniei (m 1307, 45’). Da questo momento in poi l’escursione si svolge su sentieri con segnavia CAI bianco-rossi. Assecondiamo, dunque, in salita il sentiero n°343. Nei pressi dei prati della C.ra Tamarì (m 1574, 1h 35’), con bel panorama sulle Marmarole, il segnavia diventa n°350 e man mano che si sale le vedute si aprono sempre più sul circo dell’alta Valle di Toro. Attraverso radure disseminate di belle baite e con le guglie del Cridola, dei Monfalconi e degli Spalti di Toro che fanno da sfondo al nostro incedere, giungiamo al Rifugio Tita Barba (m 1821, 2h 30’). Procedendo per qualche minuto a ovest del rifugio, raggiungiamo un magnifico balcone panoramico (m 1840, 2h 35’) dal quale si possono ammirare in magnifica sequenza est-ovest tre giganti delle Dolomiti: l’Antelao, il Pelmo e la Civetta. Sotto di noi possiamo ammirare uno scorcio del lago di Domegge, e i paesi Calalzo, Pieve e Tai. Il luogo merita una lunga sosta. Per la discesa, ripassiamo davanti al rifugio e percorriamo per circa 10’ il sentiero della salita; in corrispondenza di un bivio con tabelle andiamo a destra seguendo le indicazioni per C.ra Vedorcia e Rif. Padova. In pochi minuti siamo nella magnifica radura della Casera Vedorcia (m 1704, 3h 25’), circondata dalle cime dolomitiche dell’alta Valle del Toro. Il sentiero, sempre ben segnalato, attraversa Le Palù, cala deciso verso la località Valle e quindi al torrente (m 1360, 4h 10’). Qui, senza attraversare il ponticello di legno, teniamo la sinistra orografica e percorriamo il sentiero del rientro accompagnati dal fragore dalle belle e numerose cascate del Ru de Val.

Principali motivi di interesse: Il balcone panoramico nei pressi del Rif. Tita Barba; il magnifico contesto della Casera Vedorcia; prati disseminati di belle baite; le numerose cascate del Ru de Val.

Difficoltà:  E
Dislivello:  800 m
Lunghezza:  km 10
Tempo:  5h (comprese le soste)
Carta:  Tabacco n° 016, 1:25000


Bosco di faggi, verso Coliniei


Lampi di luce nella faggeta


Località Tamarì. Sullo sfondo le Marmarole


Marmarole (sin) e Dolomiti del Comelico



Rifugio Tita Barba


Panorama dai pressi del Rif. Tita Barba: da destra Antelao, Pelmo, Civetta

Panorama dai pressi del Rif. Tita Barba: Antelao (sin), Lago di Domegge, Marmarole



Panorama dal rifugio Tita Barba verso Cridola e F.lla Scodavacca


Casera Vedorcia. Sullo sfondo i Monfalconi


Panorama dai prati di C.ra Vedorcia: Spalti di Toro. A destra la F.lla Spe



Loc. Le Palù. Sullo sfondo gli Spalti di Toro

Cascate del Ru de Val




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