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"la vita non si misura in anni, ma col numero degli attimi che ti lasciano senza respiro..."

Frase trovata nel diario di un bivacco

SENTIERO DEL VU (completo)

Nel presente sito è disponibile anche una versione ridotta dello stesso percorso.

Questo itinerario, in forma completa, è contenuto nel libro dal titolo
"IL CANALE DI BRENTA"
pubblicato in Rete.


AVVICINAMENTO IN AUTO
Provenendo da Bassano del Grappa lungo la statale della Valsugana, all'altezza di Valstagna si attraversa il ponte sul Brenta e si svolta verso sud portandosi a Londa (m 170). Si parcheggia l'auto presso il cimitero del paese.

ESCURSIONE A PIEDI
L'escursione descritta è circolare e prevede di percorrere in senso antiorario i sentieri n° 775, n° 800, n° 773 e un tratto di AVT per il rientro.
Nel centro abitato di Londa, presso una casa rossa del 1700 (data sulla facciata) si trova una tabella dove è indicato il sentiero n° 775 ("sentiero del Vu"); lo si segue e in breve si è fuori dal paese a percorrere il bordo di alcuni terrazzamenti, un tempo adibiti alla coltivazione del tabacco. Si risale un valloncello e dopo circa 20' dalla partenza si intercetta l'Alta Via del Tabacco (AVT) che si segue a destra. A quota 433 m si passa davanti a Casera Costellai (50') e qualche decina di metri oltre la costruzione una interessante deviazione dal sentiero conduce a postazioni militari con galleria e ad una trincea che aggira uno sperone di roccia con vista mozzafiato su Valstagna. Ritornati sul sentiero principale, in circa mezz'ora si perviene ad un bivio (m 560) dove si va a sinistra per la variante attrezzata del n° 775, abbandonando così l'AVT, fin qui comune col sentiero del Vu. La deviazione presenta un breve tratto con fune metallica per risalire un ripido canalino di una ventina di metri. Facile, non serve il cordino. Dopo circa 15' la variante si ricongiunge col sentiero normale (m 630). Poco oltre, la traccia percorre un cengione che attraversa la testata della valle per portarsi presso un ricovero puntellato scavato nella roccia. Nei pressi, c'è anche una grotta con frammenti di stalattiti fra le evidenti tracce di crolli. E' questa la Sella della Grottona (790 m). Ora il sentiero diventa più ripido e in 20' si arriva ad uno sperone roccioso con trincee recuperate e un'ampia terrazza panoramica sulla Valle del Brenta. Siamo sul Belvedere della Grottona (m 900). Si procede faticosamente, ma sempre su terreno sicuro e ben segnalato, fino a F.lla Val d'Ancino (1085 m) dove troviamo diverse gallerie e ricoveri. Disponendo di una torcia elettrica si può visitare una galleria lunga circa 60 m che termina con una postazione. E' la più lunga dell'intero percorso. Qui termina anche la parte più impegnativa del sentiero che ora procede più dolcemente e su terreno aperto fino alla cima del Col d'Astiago (1240 m) dove fa "bella" mostra di sè l'orrendo acquedotto in cemento armato visibile anche da chi percorre in auto la superstrada della Valle del Brenta. Fin qui, 3h 30' dalla partenza.
Per la discesa, dalla cima del Col d'Astiago si segue il n° 800 fino alla località Pozzette (m 1034) dove si trovano le indicazioni per tornare a valle. Si segue il segnavia n° 773 e, ignorando il bivio col n° 771 a quota 936 m, si percorre la bella mulattiera lastricata che con pendenza pressochè costante permette di perdere quota senza troppa fatica. A quota 300 m circa si interseca l'AVT (tabelle) che si segue verso sinistra per un breve tratto in falsopiano. Dopo una decina di minuti, quando l'AVT si impenna, si va a destra (discesa) lungo una traccia con segnavia bianco-celeste che in pochi minuti conduce sul n° 775 percorso in salita, in prossimità di Londa. Ancora qualche minuto fra le "masiere" e si arriva all'auto. La discesa è durata in tutto circa 2h 15'.

Principali motivi di interesse: diverse postazioni risalenti alla Prima Guerra Mondiale recuperate e visitabili , panorami, un tratto dell'Alta Via del Tabacco, un breve tratto attrezzato.

DIFFICOLTA': EE
DISLIVELLO: 1100 m
LUNGHEZZA: 12 km
TEMPO (comprese le soste): 6 ore e 30'

NOTE: Il sentiero è dedicato alla figura di Albino Celi, detto "il Vu" perchè dava del voi a tutte le persone che parlavano con lui. Nato a Valstagna alla fine del 1800, questo signore solitario traeva fonte di sostentamento dalla vendita del materiale bellico che riusciva a recuperare sull'Altopiano di Asiago dopo il passaggio delle due guerre.
Ulteriori informazioni sulla figura del Vu si possono trovare nel sito di Valstagna dove è presente anche uno spezzone del film "I recuperanti", di Ermanno Olmi, ispirato proprio alle vicende della vita di Albino Celi e di tutti coloro che, come lui, mettevano a repentaglio la propria vita per campare.

Di seguito le foto della parte alta del sentiero. Altre foto relative alla parte bassa sono presenti al link d'apertura.

Variante attrezzata

Ondulazioni del versante ovest del M.te Grappa

Dosso della Grottona

Postazione in galleria

Belvedere della Grottona, verso Nord

Belvedere della Grottona, verso Sud

All'interno della galleria lunga 60 m, sulla F.lla Val d'Ancino

Monte Grappa visto dai pressi della cima del Col d'Astiago

Cima del Col d'Astiago con l'acquedotto

Località Pozzette

Malga Pozzette

Prati nei pressi di Malga Pozzette

"L'urlo" della quercia caduta

Campionario dei fiori trovati lungo il percorso

2 commenti:

Nicola ha detto...

bella escursione fatta in compagnia di un amico il 1° agosto 2010.. comunque senza variante attrezzata. attenzione al tratto tra sella Grottona a forcella d'Ancino... ci sono un paio di veri e propri "muri". per chi non ha la gamba allenata saranno minuti interminabili (come è capitato a me). soprattutto se è una giornata di sole e prima si è saliti con troppa "spavalderia". infatti c'è un buon tratto allo scoperto (in pieno sole di mattina)
segnalo inoltre un punto critico a mio avviso.. il sentiero da Col d'astiago a Pozzette dovrebbe partire verso sud in discesa, secondo la cartina, proprio in corrispondenza di una malga (Casera col d'Astiago) poco sotto la cima. in realtà non abbiamo trovato nessuna indicazione (se c'erano non erano ben messe..) e abbiamo preso (sbagliando..) la strada bianca verso sud-ovest, fino a Casera Novanta dove due escursionisti conoscitori della zona ci hanno indirizzato bene... abbiamo allungato così di almeno un'ora...


Nicola

e314 ha detto...

E' vero, le indicazioni per scendere dal Col d'Astiago alle Pozzette sono carenti. Ricordo che anche noi abbiamo avuto difficoltà ad individuare il sentiero, che si trova a sud della Casera sotto la cima e si raggiunge saltando la recinzione o spostandosi un po' più a sud-est (qualche centinaio di metri) per prendere una stradina a destra con fondo erboso