AVVICINAMENTO IN AUTO
Il punto di partenza è il Passo San Boldo, raggiungibile da Tovena, nell’alto trevigiano, con l’interessante “Strada dei 100 giorni” costruita , appunto, in poco più di tre mesi nell'inverno 1917-18 dal genio zappatori austriaco, col lavoro dei prigionieri russi e delle donne di Tovena. Nella parte alta del percorso una serie di tornanti in galleria permettono di superare una parete rocciosa verticale e di accedere alle più morbide ondulazioni del valico. Per chi viene da nord il passo è agevolmente raggiungibile da Trichiana, nella Val Belluna (o Valbelluna). Ampia possibilità di parcheggio presso la Casa degli Alpini (m 712).
ESCURSIONE A PIEDI
Dal parcheggio ci dirigiamo verso sud per un centinaio di metri fino a scorgere la tabella col segnavia n°990 che punta verso est. Seguendo i segni bianco-rossi risaliamo la stradina, prima asfaltata, poi cementata e infine a fondo naturale, che permette di raggiungere dopo diversi tornanti Casere Monvecchio (m 897, 45’). Il piccolo insediamento sorge in bella posizione con panorama sul versante opposto del Passo S. Boldo, dove è possibile individuare la radura della località Campo e il vicino Passo della Scaletta. Proseguiamo ancora per una decina di minuti su strada forestale in leggera salita poi, in corrispondenza di una casera ristrutturata, imbocchiamo il sentiero vero e proprio che attraverso un bel bosco misto permette di raggiungere la sommità del Monte Cimone (m 1294, 2h). La quota indicata è quella presente sulla nostra cartina, mentre la tabella di cima riporta la quota di 1281 m. Poco prima della deviazione per la cima, i ruderi di una vecchia casera circondata da piante secolari richiamano alla memoria la vita che un tempo animava queste contrade. Dalla cima torniamo a passare nei pressi di quei ruderi e, proseguendo per il n°990 in direzione est, scendiamo in una selletta (m 1229) con un bivio dove andiamo a sinistra seguendo le indicazioni per “Posa”. Dopo una breve discesa in mezzo ai prati, intercettiamo una strada bianca che in falsopiano conduce alla località “Posa” (m 1100, 3h). Nei pressi del laghetto (“posa”, in dialetto), in posizione panoramica verso i Laghi di Revine e le colline vittoriesi, sorge un monumento di dubbio gusto dedicato al radioamatore. Verso nord la veduta spazia sulle pendici del Monte Boral punteggiate dalla presenza di diverse casere ristrutturate immerse nel verde. Dopo la pausa per un pranzo frugale, risaliamo sul M.te Cimone e nei pressi dell’antenna sommitale scendiamo a sinistra per il segnavia n°4. Il sentiero segue il filo di cresta fino ad una casera rimessa a nuovo (m 1080), poi percorre una stradina, quindi rientra nel bosco e, passando davanti a una sorgente “ingabbiata” da una baracca, conduce a M.ga Maset (m 900, 5h 40’). Da qui, abbandonando in n°4, con un tratto di strada in costa verso sud di 1,5 km ritorniamo sul n°990 che, seguito in discesa, ci riporta al punto di partenza (m 712, 6h 30’).
Principali motivi di interesse: antichi insediamenti, i colori autunnali, gli ampi panorami.
Difficoltà: E
Dislivello: m 800
Lunghezza: km 13
Tempo: 6h 30’ (comprese le soste)Carta: LagirAlpina n°4, scala 1:25000
Le foto che seguono sono state scattate il 16.10.2010
Poco prima di Monvecchio
Segnaletica a Monvecchio
Da Monvecchhio verso Passo Scaletta (in alto a dx)
Nei pressi di Casere Monvecchio
Monvecchio. Sullo sfondo la rupe del Passo S. Boldo
Monvecchio
Casera ristrutturata sulle pendici del M.te Cimone
Ruderi nei pressi della cima del M.te Cimone
Segnaletica in cima al M.te Cimone
Il bel sentiero che scende alla loc. Posa
Dai pressi della loc. Posa verso il M.te Boral
Autunno sulla sommità del M.te Cimone. Sullo sfondo il M.te Boral
Sorgente lungo il sentiero n°4 del rientro
C.ra Maset
Nonostante l'autunno, c'è chi resiste...
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