Lago di Volaia col Rifugio Pichl, in territorio austriaco
AVVICINAMENTO IN AUTO
Per raggiungere il punto di partenza, dal centro di Forni Avoltri (Carnia) bisogna imboccare la strada recante le indicazioni per i “rifugi” e per Collina. Dopo circa 9 km di buona strada asfaltata (percorribile anche da pullman di 12 m) si arriva al grande parcheggio presso il Rif. Tolazzi (m 1350).
ESCURSIONE A PIEDI
Dal parcheggio imbocchiamo la stradina asfaltata con segnavia CAI n.144 che presto, a un tornante, lascia sulla destra il sentiero per il Rif. Marinelli e prosegue su fondo sterrato verso l’interno dell’ampio canalone che scende dal Passo Volaia. Con le propaggini meridionali del Monte Coglians sempre davanti, procediamo lun-gamente sulla comoda forestale (interdetta al traffico) ignorando le scorciatoie che, più ripide e faticose, permettono di tagliare i diversi tornanti.
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Lasciando alla nostra destra la deviazione per il sentiero attrezzato Spinotti, transitiamo nei pressi di una gorgogliante sorgente e arriviamo al Rifugio Lambertenghi-Romanin (m 1955, 2h). L’edificio, ristrutturato nel 1982, è dedicato a due Tenenti, eroi Prima Guerra Mondiale. Nel periodo di apertura (da giugno a settembre) il rifugio, che è molto bello e accogliente, offre camere di diverse dimensioni ed è in grado di ospitare fino a un centinaio di persone. Ancora qualche minuto e siamo sul Passo Volaia (m 1977, 2h 05’), ampia insellatura fra i Monti Coglians e Capolago, che segna anche il confine tra Italia e Austria. Dopo aver camminato in territorio italiano fra incombenti pareti dolomitiche, giunti sul valico il panorama cambia comple-tamente. Il versante austriaco si presenta subito con le magnifiche acque dai riflessi azzurri del Lago Volaia, cui fanno da sfondo le verdeggianti sinuosità del Rauchkofel. L’ampio quadro si completa con l’immagine ri-flessa sull’acqua di uno sperone roccioso a ridosso del quale sorge l’austero rifugio austriaco Pichl Hütte. Il colpo d’occhio è veramente notevole. Scendiamo di qualche metro per percorrere, in senso antiorario, il sentiero attorno al lago. Le sagome dei Monti Coglians e Capolago, che sovrastano come gendarmi il Passo Volaia, viste dalla sponda nord dello specchio d’acqua (m 1955, 2h 30’) presentano verticalità impressionanti. Proseguendo, oltrepassiamo il rifugio austriaco e giungiamo ad una sella panoramica con bella vista sull’ampio circo settentrionale dei Monti di Volaia. Qui troviamo la deviazione che, costeggiando la sponda occidentale del lago, permette il rientro in Italia. Giunti di nuovo sul passo, con una breve deviazione verso est visitiamo alcune interessanti postazioni militari italiane in galleria (m 1990, 3h 20’), quindi scendiamo al Rifugio Lambertenghi per una meritata pausa pranzo. Dopo un gustoso piatto di formaggio alla piastra con polenta, riprendiamo con calma il cammino e rientriamo al punto di partenza (m 1350, 6h) col sentiero dell’andata.
Principali motivi di interesse: i rifugi Lambertenghi (italiano) e Pichl (austriaco); l’intaglio del Passo Volaia; il Lago Volaia; il Monte Coglians; il Rauchkofel; la catena dell’Alpe di Volaia; i panorami.
Difficoltà: E
Dislivello Sal / Dis: m 650
Lunghezza: km 12
Tempo: 6 h (soste incluse)
Carta:Tabacco n.01, scala 1:25000
Foto del 14.09.2011
Panorama su Collina, ultimo paese prima del parcheggio
Monte Coglians
Marmotta
Passo Volaia col Rif. Lambertenghi-Romanin
Lago di Volaia visto dal passo omonimo
Fortificazioni italiane sul Passo di Volaia
La vecchia caserma della GdF sul passo di Volaia
La verdeggiante cima del Rauchkofel
Il Rifugio Pichl, austriaco
Monte Capolago, "gendarme" di destra all'ingresso in Italia
dal Passo Volaia
Monte Coglians, "gendarme" di sinistra all'ingresso in Italia
dal Passo Volaia
Il circo sul versante austriaco dei Monti di Volaia
Segnaletica nei pressi del Rif. Pichl per il rientro in Italia
Rientro in Italia costeggiando il lago
Rifugio Lambertenghi-Romanin, presso il Passo Volaia
Il Passo Volaia alle nostre spalle, mentre rientriamo al
parcheggio presso il Rif. Tolazzi
2 commenti:
Ciao, sono Samuel e volevo chiedere se il rifugio Lambertenghi-Romanin ospitava gratis o a pagamento i turisti ed in caso di quest'ultimo magari sapere i prezzi, grazie mille in anticipo (mille scuse se la domanda è banale)
Il rifugio non è CAI, ma privato e per essere ospitati si paga. Quando ho avuto io occasione di trascorrere lì la notte, ho pagato 50 euro per la mezza pensione
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